L’empowerment a misura d’Alzheimer: una sfida per la mente e per la rete d’aiuto

Il progetto Oltre la diagnosi c’è la vita nasce dall’esigenza da noi percepita, dopo anni di lavoro sul territorio con gli anziani e le loro famiglie, di ampliare e diversificare l’offerta di servizi destinati a persone affette da Alzheimer e demenze e ai loro caregiver. Per far questo, riteniamo che sia necessario sensibilizzare i professionisti, gli enti e la comunità stessa su questo tema, che ha portato molti enti sia pubblici che privati a interrogarsi sulle possibili risposte ai bisogni delle famiglie, senza tuttavia riuscire ancora ad arrivare a un’offerta completa di servizi alla persona in territori quali la Val di Susa, la Val Sangone e zone limitrofe.

Nell’edizione dell’anno scorso abbiamo focalizzato la nostra attenzione sui servizi a supporto dei caregiver, in un’ottica di innovazione sociale e prevenzione del “caregiver burden”, aprendo un dialogo tra l’ente pubblico e il terzo settore, che ha dato il via a nuove e stimolanti collaborazioni.

Il programma di quest’anno ha invece come protagonista il malato, in un’ottica di potenziamento e stimolazione delle sue capacità residue e di un miglior utilizzo e coordinamento della rete d’aiuto a supporto dell’empowerment della persona. Là dove le terapie farmacologiche hanno fallito, entrano in campo nuove terapie che hanno portato a sorprendenti e inaspettati risultati nella lotta contro i sintomi della malattia.

1 pensiero su “L’empowerment a misura d’Alzheimer: una sfida per la mente e per la rete d’aiuto”

  1. Trovo che sia un’iniziativa molto interessante e soprattutto utile, sia per chi non conosce la malattia, sia per chi si trova a dover aiutare un famigliare e non sa come muoversi. Basta poco, anche solo sapere che non si è soli.

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