Famiglie a misura d’Alzheimer

Orientarsi nel buio della malattia

Dopo una pausa dovuta alla pandemia, torna l’appuntamento annuale con il progetto Oltre la diagnosi c’è la vita, in un nuovo format imposto dall’esigenza di contenimento dei contagi da Covid-19.

In quest’edizione 2021 vogliamo far luce sul male che oscura la mente e la memoria, attraverso un ciclo di webinar dedicati alle famiglie, per aiutare proprio coloro che più di tutti vivono il carico di questa malattia a orientarsi nel mondo dell’Alzheimer e delle demenze, fornendo strumenti e consigli utili per affrontare la malattia in modo consapevole, informato e… un po’ meno gravoso. Fanno parte della vita del malato anche assistenti familiari, badanti e operatori socio-sanitari, che possono beneficiare delle conoscenze apprese per supportare il malato e la famiglia con cui collaborano.

Durante i webinar potrete dialogare con i nostri esperti, porre le domande che non avete mai avuto l’occasione di fare e confrontarvi con altre storie di vita legate all’Alzheimer.

Il progetto Oltre la diagnosi c’è la vita nasce dall’esigenza da noi percepita, dopo anni di lavoro sul territorio con gli anziani e le loro famiglie, di ampliare e diversificare l’offerta di servizi destinati a persone affette da Alzheimer e demenze e ai loro caregiver. Per far questo, riteniamo che sia necessario sensibilizzare i professionisti, gli enti e la comunità stessa su questo tema, che ha portato molti enti sia pubblici che privati a interrogarsi sulle possibili risposte ai bisogni delle famiglie, senza tuttavia riuscire ancora ad arrivare a un’offerta completa di servizi alla persona in territori quali la Val di Susa, la Val Sangone e zone limitrofe.

L’empowerment a misura d’Alzheimer: una sfida per la mente e per la rete d’aiuto

Il progetto Oltre la diagnosi c’è la vita nasce dall’esigenza da noi percepita, dopo anni di lavoro sul territorio con gli anziani e le loro famiglie, di ampliare e diversificare l’offerta di servizi destinati a persone affette da Alzheimer e demenze e ai loro caregiver. Per far questo, riteniamo che sia necessario sensibilizzare i professionisti, gli enti e la comunità stessa su questo tema, che ha portato molti enti sia pubblici che privati a interrogarsi sulle possibili risposte ai bisogni delle famiglie, senza tuttavia riuscire ancora ad arrivare a un’offerta completa di servizi alla persona in territori quali la Val di Susa, la Val Sangone e zone limitrofe.

Nell’edizione dell’anno scorso abbiamo focalizzato la nostra attenzione sui servizi a supporto dei caregiver, in un’ottica di innovazione sociale e prevenzione del “caregiver burden”, aprendo un dialogo tra l’ente pubblico e il terzo settore, che ha dato il via a nuove e stimolanti collaborazioni.

Il programma di quest’anno ha invece come protagonista il malato, in un’ottica di potenziamento e stimolazione delle sue capacità residue e di un miglior utilizzo e coordinamento della rete d’aiuto a supporto dell’empowerment della persona. Là dove le terapie farmacologiche hanno fallito, entrano in campo nuove terapie che hanno portato a sorprendenti e inaspettati risultati nella lotta contro i sintomi della malattia.